La creatività è un temporale estivo

A volte tanto attesa, più spesso improvvisa. Vitale, certo, ma pure scoraggiante, se non arriva. Illuminante e ombrosa. Troppo breve o semplicemente troppo. Forse la creatività è un temporale estivo. Un evento inaspettato che irrompe, scarica, rinfresca e cambia direzione, idee, ma anche i piani.

Piani, come quelli per il team building di questo luglio, le cui previsioni iniziali davano sole, mare, piscina. Esattamente alcune tra le prime immagini che vengono in mente non appena si dice “estate”.

Poi le previsioni sono cambiate. È arrivato il temporale, buio. Ma sono arrivate anche altre idee per trascorrere la giornata, luce.

Tra queste, c’era una domanda: quali sono i luoghi del cuore delle nostre estati?

Così è iniziato un lungo pomeriggio di racconti intorno a località di mare e montagna, viaggi come destinazione, CD come paesaggi sonori, scelte dell’ultimo minuto, posti che non esistono e tanto, tanto altro. In poche parole: ricordi, sensazioni, progetti.

Sono personalissime destinazioni estive che abbiamo scelto di rielaborare, riordinare su una mappa mentale dell’estate, e condividere per ispirare chi è alla ricerca di un temporale estivo che cambi la rotta. O semplicemente di una bella storia in cui riconoscersi, quindi di un pizzico di nostalgia che, in fondo, l’estate si porta da sempre addosso. Cominciamo.

Immaginiamo una strada per il mare e due auto carichissime che la percorrono. Una è un’Alfa rossa, senza aria condizionata e una colonna sonora, “Sì, viaggiare” di Battisti, che riecheggia dai finestrini abbassati. L’altra è una Peugeot 206: a bordo c’è pure la nonna, l’immancabile cassa d’acqua tra le gambe e il materasso in più aggrappato al tettuccio.

Negli anni, destinazioni e auto sono cambiate, non la voglia di mare. Quella che un tempo fu la passeggera dell’Alfa rossa oggi trova la libertà nelle lunghe notti trascorse in un chiosco di Lignano, l’Ufficio 8. Quella della Peugeot, nel lasciare spazio all’imprevisto, almeno una volta all’anno.

È chiaro: dal temporale ai viaggi, l’imprevisto sarà un leitmotiv delle vacanze — c’è chi di Ischia ricorda solo una terrazza, un piano cottura e una frittata rovesciata interamente sul gas. A Palinuro, invece, ci si può arrivare anche per caso, rotolando verso sud, e poi scegliere di fermarsi. La ragione? La pizza fritta della signora Sofia, i giri in barca con i pescatori del posto, i tuffi dal “coniglio”, che è uno scoglio… L’elenco può continuare.

Inaspettata è anche una vacanza nelle Marche, che inizia come una barzelletta — ci sono quattro suore, sette cani, una casa tra le colline sopra San Benedetto del Tronto — e prosegue in un modo dolcissimo, con attenzioni e manicaretti che cuore e corpo faranno fatica a dimenticare. L’unica preghiera è poter tornare.

Ma torniamo al temporale. Questa volta siamo in Abruzzo, vicino a Roccafinadamo. Fulmini e saette: la cucina si allaga, salta la corrente, si rimane al buio. Tocca al Caravaggio iniziare a dipingere la scena. I bagliori delle candele e di qualche sigaretta fanno luce sui dettagli: un gruppo di amici appesi al telefono. Dall’altra parte l’Enel, che fa compagnia.

Talvolta il caso prende la forma di un pipistrello che, galeotto, stravolge i piani di una serata tra amici e fiumi di birra, e la trasforma in un incontro sotto le stelle che cambia la vita. Succedeva a Cison di Valmarino, durante le lunghe serate di Artigianato Vivo. La rassegna si ripropone ogni anno: chi cerca un amore o un cielo stellato sa dove andare dall’8 al 17 agosto.

Ah, gli innamoramenti… Destinazione o viaggio? Anche Cimacesta e Nebbiù, siamo nel Cadore, sono stati luoghi del cuore, letteralmente. Ma non solo: se tiriamo una linea retta, giù, giù fino a Trapani e dintorni troviamo estati dell’infanzia potenzialmente meravigliose ma non godute appieno, un anello e una promessa, una buonissima origanata — una pizza con pomodoro, pecorino, aglio, acciughe e tanto origano, ovviamente — e i cannoli più buoni. Provate quelli della Piana degli Albanesi a San Vito Lo Capo e andate Da Peppe e Nino a Buseto Palizzolo.

I luoghi del cuore sono spesso un tuffo nel passato.

Estate ’82, Lido di Venezia. C’è la capanna, gli amici, i Mondiali di calcio, l’Italia. Poi i tuffi da Rialto, la gente in festa… Gli anni sono passati, ma i ricordi sono tutti a colori. Venezia poi ritorna, ritorna sempre. Basta attraversare il ponte della Libertà — lungimirante chi gli diede il nome — per ritrovarsi in un altro mondo. Il consiglio, però, è di cercare gli altri, di mondi, al suo interno: ce n’è uno, per esempio, dentro a una serra. A chi legge il piacere di perdersi tra le calli per trovarla, e ritrovarsi.

Sono sempre gli anni ’80 e un gruppo di amici scopre la Val Gardena. È amore a prima vista, con il luogo e non solo. Negli anni arrivano anche i figli, che poi crescono, diventano amici e oggi sognano di tornare. L’Alpe di Siusi, Ortisei, la seggiovia: era una valle incantata. Come sarà adesso?

La montagna, il ritorno, le generazioni che cambiano: dalla Val Gardena ci spostiamo a Bad Kleinkirchheim, in Austria. C’è la signora Utte, capelli bianchi, maglione rosso — di pura lana vergine e pungente, ce lo possiamo immaginare. C’è quella sua zuppa di brodo di carne, che rigenera dopo una giornata al lago, alle terme, tra i pascoli. Non serve avere una casa in montagna, per sentirsi di casa a Bad.

Luogo del cuore e casa possono anche coincidere. Siamo a Sarmede, dai nonni. Non appena suona l’ultima campanella dell’anno, ecco che arrivano i nipoti, quindi i cugini, quindi gli amici perfetti per un’estate da inventare, giocare, godersi fino all’ultima arrampicata sulla terrazza. Casa però può anche essere oltreoceano, in Canada, per esempio, dove c’è più di una storia e una famiglia da rincontrare. Anche con un pizzico di curiosità: quante estati canadesi si sono sprecate, quando bastava prendere un aereo e partire?

Belle, le prime volte. La prima estate a Oslo, i bagni con il sole di mezzanotte, in quattro in una tenda per due, dire sì, sì e sì a ogni avventura. Anche al primo campeggio o al primo temporale sotto la tenda, con stato di allerta, notizie al TG, chiamate perse, genitori preoccupatissimi, centimetri di fango. Marina di Grosseto, Levanto… Ogni campeggio ha la sua storia.

A Falconera, Caorle, c’erano una roulotte, una nonna e più nipoti che si alternavano. Si andavano a prendere le vongole in spiaggia e si dava il pane vecchio ai cigni. Spiaggia e animali, dunque, un binomio che si trova anche a Fuerteventura, dove gli scoiattoli si fermano a guardare il panorama. Un must: playa de Cofete.

Se parliamo di mare, bisogna parlare di Sardegna. C’è chi la incontra e chi ce l’ha nel sangue. Nel primo caso, capita di scendere a cala Gabbiani e scoprire da dove nascono i colori. Nel secondo c’è una mamma e un pezzo di famiglia a Porto Torres che possono cambiarti le estati.

La spiaggia di Balai, quella delle Acque Dolci e lo Scoglio Lungo sono una cartolina e un invito a innamorarsi dell’isola. La colonna sonora è “Sognami” di Biagio Antonacci. Biagio che ritorna, questa volta all’Isola d’Elba e più precisamente a Capo d’Arco: in quelle settimane di libertà si condivideva la stessa spiaggia.

E se l’estate non fosse un luogo ma uno stato mentale? La dilatazione del tempo, rivedere gli amici di sempre, riscoprire la lentezza… Ma non solo. Tutto può cominciare anche con una partenza last minute. Arriva una chiamata per andare in un campo profughi a Pola, sono altri tempi, ci sono frontiere e posti di blocco da superare. Il furgone è pieno di materiali e a ogni stop bisogna corrompere. Anni più tardi arriva una seconda chiamata: è un lavoro, tosto e in estate. Rifiutarlo? Impossibile.

Quando il luogo del cuore ancora non c’è, si può sempre inventare. Può essere un on the road senza meta o una baita con una grande vetrata che dà sul bosco, una sdraio, un giallo da leggere e nessuno intorno. Per qualcuno può essere il paradiso, per altri l’inizio di un thriller.

Inizia a dipanarsi l’idea che l’estate, in fondo, sia molto più che destinazioni, luoghi e ricordi. È un’isola che non c’è, nella nostra testa. Temporale o caldo torrido, auto o aereo, campeggio o resort: è tutto secondario. L’estate è un’attitudine e l’imprevisto un’opportunità. La creatività, invece, è tirarci fuori sempre qualcosa di buono, come una storia da raccontare. Buon viaggio.